Nato a Trieste il 16 febbraio 1960, Osvaldo Mariutto ha iniziato a calcare i palcoscenici del teatro amatoriale già da adolescente, facendo parte di un gruppo teatrale tuttora esistente nell’ambito della realtà amatoriale di Trieste.
Ma il suo reale amore per il teatro è sfociato nella stesura di testi, portati quasi tutti in scena, a partire dal 1983, dal gruppo teatrale Il Gabbiano (di cui ha sempre curato la regia, anche se a volte a più mani), ora inediti, ora traduzioni in dialetto di testi ‘collaudati’ di autori stranieri. Caratteristica delle commedie di Osvaldo Mariutto è che non esiste mai un prim’attore assoluto, ma ogni personaggio vive di vita propria per cui nessuno e tutti possono dirsi protagonisti. Nel contempo la trama dei suoi lavori, che appare semplice e lineare, cela invece uno ‘spazio’ essenziale alla riflessione, da parte del pubblico, sul messaggio dell’opera, con una vena ‘malincomica’ (come lui amava definirla: […]uno ‘spritz’ di malinconia e comicità che identifica il mio modo di scrivere […]) che accompagna ogni suo lavoro.
Inebriato dal successo della sua prima commedia (Fantasmi, amore e... valeriana), Osvaldo Mariutto ha al suo attivo altri 10 suoi lavori, 3 atti unici dedicati esplicitamente alla città di Trieste, nonché 7 ‘disadattamenti’ da autori internazionali, che gli sono valsi premi e riconoscimenti a livello locale e nel Triveto, fra i quali ricordiamo:
Dall'anno della sua fondazione e fino al 2009 ha ricoperto la carica di Presidente della F.I.T.A regionale.
La sua vena creativa si esaurisce alle ore 21.36 del 19 novembre 2009: il subdolo male incurabile che lo aveva colpito ha definitivamente fiaccato il suo forte fisico, ma non è riuscito a domare il suo indomito spirito che sarà sempre in mezzo a noi e che continuerà a guidarci nell'ennesimo successo!
Aveva una saggezza innata, una serenità divertita ma distaccata. Quasi non sembrava appartenere a questa terra. Ora non c'è più, ma spesso lo sentiamo ancora vicino, con la sua risata tranquilla e il suo sguardo vivo e brillante.
Con la scomparsa di Osvaldo Mariutto, L'ARMONIA perde uno dei suoi soci fondatori ed un autore che, grazie alla sua vasta produzione, ha portato una ventata di novità sui palcoscenici del teatro in dialetto Triestino. Ciao Amico!
[…]Salice piangente con lacrime a forma di ramo,
perché piangi e non rispondi se ti chiamo?
E perché un giorno lui ti ha dovuto lasciare?
E perché non è potuto restare?
Sulle tue fronde si arrampicava
e con la sua piccola mano leggera ti accarezzava
Con la tua ombra vinceva l'estate
pensavi fossero eterne le sue risate?
Smetti di piangere salice piangente
perché questo piangere non servirà a niente,
credi che la morte te lo abbia tolto,
che non tornerà mai,
ma cercalo nel tuo cuore,
lo ritroverai[...]
(dal film "Papà Ho Trovato Un Amico" di Howard Zieff)