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Ultimo aggiornamento:

20 novembre 2017

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El TRIESTIN DAL'A ALA Z

Il lessico del Triestino è in maggior parte di origine latina. Tuttavia presenta influenze di altre lingue, soprattutto dello sloveno, del croato e del tedesco. Sono presenti anche parole derivate dal greco moderno a causa della presenza storica di una comunità greca nella città.

La cosa più divertente di ogni lingua o dialetto sono quelli che gli anglosassoni chiamano “false friends, gli insospettabili, quelle paroline che sembrano banali ma che invece… Cominciamo dal più comune: imparar significa insegnare, imparare viene invece reso con la forma riflessiva del verbo (evidenti i condizionamenti linguistici stranieri). Quindi: la maestra ghe impara” (= la maestra gli insegna) ma el se ga ben imparà a scriver” (= ha imparato a scrivere bene). Ancora due esempi (potremmo però andare avanti a lungo): scovar” non vuol dire scoprire ma scopare (perché la “scova” è la scopa), “i muli” sono i ragazzi e non i ciuchini (“mule” al femminile).

Una menzione a parte ci vuole per cior e ciapar: apparentemente sinonimi, si traducono entrambi con prendere, non sono però assolutamente intercambiabili. Noi azzardiamo una spiegazione, perdonateci se stiamo sbagliando: si usa cior quando si prende intenzionalmente un oggetto materiale (“go ciolto un gato = ho adottato un gatto), mentre ciapar è per i casi di non intenzionalità (el ga ciapà un bidon = ha preso una fregatura) o di non concretezza (“non sta ciapar tropo sol" = non esporti eccessivamente ai raggi solari).

Per concludere, una piccola parentesi sulle offese e le male parole, ad uso e consumo dei turisti. Il triestino non è un dialetto particolarmente raffinato, ve ne sarete già accorti e le espressioni non proprio garbate abbondano (oltre ad essere molto colorite). La parolaccia per eccellenza è però “mona”: letteralmente sarebbe l’organo genitale esterno femminile, in realtà si usa con un infinità di accezioni: dal “ti te son mona”puro e semplice (sei sciocco, scemo ecc.) al “va in mona”(va a quel paese). Retaggio greco e spagnolo? Chissà…

Un consiglio per i visitatori: non datevi troppa pena se venite così apostrofati, magari davanti a un semaforo verde (e voi, in pole position, non siete ancora partiti): un’alzata di spalle e tutto si sistema.

Qui sotto vi proponiamo un Dizionario Triestino - Italiano, sicuramente incompleto, ma indicativo della parlata autoctona. Molte parole non sono più utilizzate nel gergo parlato (considerata la sempre più italianizzazione del dialetto) ma restano significative e distintive del dialogare comune, tanto caro ai nostri nonni!

 

 

TRIESTIN - ITALIANO

 

 

 

 


Voci: A B C D E F G H J I L M

         N O P Q R S T U V Z

 

A

alteraziòn

sf. febbre leggera

amolo

sm.tipo di prugna

andron

sm.atrio del palazzo

angusigolo

sm.aguglia, tipo di pesce

apalto

sm.tabacchino, rivendita di tabacchi

apoteca

sf. farmacia

àpis

sf. matita

arente/rente

vicino

armelin

sm.albicocca

armeron/armer

sm.armadio (dal francese armoire stesso significato)

articioco

sm.carciofo

 

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B

baba

sf. donna, che parla tanto

bacuco

sm.persona vecchia e stordita ("vecio bacuco" = vecchio scimunito)

bagolar

andare a zonzo, andare in giro senza meta

bala

sf. stato di ebbrezza etilica (son in bala” = sono ubriaco), ma anche frottola, bugia (“no sta contar bale” = non raccontare bugie)

balador

sm.terrazzo

bamberle

stupidotto, scemotto

barba jata

sf. così veniva chiamato il gioco della mosca cieca

barbòn

sm.triglia, un tempo considerato pesce da ricchi

baredo

sm.terreno abbandonato a se stesso, incolto e pieno di sterpi (quando una cosa è abbandonata a se stessa e quindi in disordine, si usa dire "xe tuto un baredo")

bartuela

sf. cardine (“te salta le bartuele co te va fora co i copi” = modo di dire per chi va fuori di senno

bambàso

sm.ovatta, bambagia

bandaio

sm.lattoniere e idraulico specializzato in lavori in lamiera come i gocciolatoi

bandon

sm.lamiera

basabanchi

sm.bigotto, quello che è sempre in chiesa a pregare (o meglio a fare finta). Prende questo nome per il tipico modo di stare in chiesa accucciato sul banco quasi a baciarlo

basual

sciocco

bavisela

sf. vento leggero

bechèr

sm.macellaio

befèl

sm.ordine, comando (soprattutto in segno di ammonimento tipo ramanzina)

biava

sf. avena (oggi si usa dire “far biava o “darse biava per esprimere "fare a botte")

bibiez

sm.lavoro lungo e complicato e magari anche un poco rognoso

bic'

avv.un po’, sm.un goccio

bieco

sm.rattoppo, anche i grandi soldi di carta

birocio

sm.piccolo calesse

blac

sm.bitume, catrame

blec

sm.pezza, bieco per rattoppare

bobici

sm.mais e in genere tutti i grani dei cereali

borela

sf. boccia

brenta

botte ma anche fortuna (“te ga un cul come una brenta” = hai il sedere come una botte)

britola

sf. coltellino, temperino

brixiòla

sf. braciola di maiale, cotoletta (dal latino brasiata, cotta sulla brace)

brivez

sm. barbiere

bubez

sm.apprendista, aiutante, garzone (quello che fa tutto al servizio di un superiore)

budel

sm.budello, camera d'aria (specialmente delle biciclette)

buganze

sf. geloni

buiol

sm.pentolino per bollire

buligar

avv. brontolio della pancia

buriana

sf. burrasca

buzarar

imbrogliare, buggerare

 

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C

cacabus

sm.scarto oppure argilla

cagafiasche

sm.dicesi di chi ha il sedere basso

cagamiracoli

sm.dicesi di chi ama fare il prezioso 

cagarabia

sm.dicesi di persona che si arrabbia molto facilmente e/o è sempre con il broncio

cagoia

sf. lumaca

caìa

sm. tirchio, avaro

caìcio

sm.tipo di barca molto piccola

caiser

agg. duro (“el xe duro come el caiser), senza valore (“no'l val un caiser), sm. quel panino rotondo che oggi chiamiamo "rosetta" o anche "bambino" ma usato come termine spregiativo

calafatà

sm.operaio specializzato nel rivestimento interno dello scafo delle navi

calighèr

sm.calzolaio (vd. anche suster )

calìgo

sm.nebbia, oppure per esprimere "difficoltà" (“sul lavor iera calìgo ma gavemo rivà finir losteso” = c’era difficoltà sul lavoro, ma lo stesso siamo riusciti a terminare)

calumar

abbassare

calumo

sm.fune, cima in eccesso

camoma

sf. lumaca, usato per persona fiacca e lenta

canapè

sm.divano

capel co l'ongia

sm. berretto con visiera

caponera

sf. pollaio, dicesi anche di casa fatiscente

carega

sf. sedia (termine che tutti conoscono ma pochissimi usano) sedia (termine che tutti conoscono ma pochissimi usano)

cheba

sf. carcere o gabbia (dal latino cavea, comune a tutto il veneto)

chez

avv. sciò (dal tedesco dialettale getz, “dar el chez = mandare via, far scappare)

chibizar

curiosare, sbirciare

chibla/ghibla

sf. pancia, pancione

chifel

sm.panino lungo a forma di mezzaluna, cornetto

chilarsela

prendersela comoda, tanto da aumentare di peso)

ciapar

prendere, deriva dal cappio

cicara/cichera

sf. tazzina

cicheto

sm.bicchierino di qualcosa di alcolico (“un cicheto de trapa” = un bicchierino di grappa)

cioder

raccogliere da terra

ciompo

agg .che funziona male anche per persona goffa (“te son ciompo” = sei goffo)

cistar

rubare

cisto

agg senza soldi, dallo sloveno čist, "pulito" per esprimere il senso di essere al verde, con le tasche pulite (“te son cisto” = sei senza soldi)

clabuc

sm.cappello

clanfa

sf. ferro di cavallo, dicesi anche di "scarpa o piede o impronta molto grande", a volte usato genericamente anche per denominare gli arnesi da scasso come il piede di porco

clanfer

sm.bandaio

clanz

sm. stradina di campagna

clinz/klinz

sm.pene avv. niente(“no te capissi un klinz = non capisci nulla oppure “no'l fa un klinz = non fa niente)

clonzi

scarpacce grosse e rozze

cluca

sf. maniglia (dal croato e sloveno kljuka)

cocal

sm.gabbiano (dal greco kaukalias. Comune al friulano e al veneto. Ne deriva il caratteristico aggettivo “incocalido” = frastornato)

cocòn

sm.chignòn o crocchia (quel modo di raccogliere i capelli che usano fare le donne)

cofe

stupido,incosciente (dal tedesco Kopfweh, mal di testa. Sembra che il termine risalga alla I Guerra Mondiale e si riferisca ai soldati scartati alla visita di leva in quanto malati di mente)

cogolo

sm.sasso

cogoma

sf. caffettiera

coionar/cojonar

fare fesso, prendere in giro

colo grosso

persona importante

colomba

sf. cervello (espressione tipica "scavezado in colomba” = con il cervello fuso)

coltrine

sf. tende

comato

sm.il collare per i cavalli e i somari (essendo quel collare duro, si usa dire, quando una cosa è dura o quando uno è ubriaco, che "el xe duro come un comato"), il termine viene usato anche per indicare il collo del cappotto

combinè

sottoveste per signore

comio

sm.gomito (“ciaparsela in comio = prendere una cantonata)

compjuter

sm.computer (neologismo)

conzado

sistemato oppure condito

conzàr

sistemare oppure condire (conzàr per le feste = picchiare qualcuno di santa ragione)

conzalastre

sm.vetraio,

copìn

sm.collottola (la parte dietro del collo o del colletto, dove la gatta prende con la bocca i gattini e dove gli esseri umani prendono l'ospite indesiderato prima di sbatterlo fuori a calci

copo

sm.tegola

corame

cuoio

crachi

sm.garretti, arti (“distirar i crachi = andare a dormire e “tirar i crachi = morire)

cragna

sf. sporco

crazola

sf. era quello che in italiano si chiamava raganella, ovvero un attrezzo per fare rumore, un attrezzo di legno con un manico che terminava in una specie di ingranaggio e un listello che batteva sui denti di quest'ultimo come lo si faceva girare. Poi, un po' per via del tipico rumore e un po' per via dell'incertezza che girava attorno al suo funzionamento, il termine è passato ad indicare le automobili scassate

crepi

sm.piatti

criel

sm.scolapasta

crodiga

sf. cotenna del maiale usata per fare la minestra (“te son una crodiga = persona poco onesta

crozole

i sandali di legno (oggi si usa definire crozole un paio di scarpe rudi, grosse, pesanti, tozze, vistose)

cruco

sm.tedesco

cruziar

tormentare qualcuno oppure preoccupare (“no farme cruziar = non farmi preoccupare)

cruziarse

preoccuparsi (“cruziarse l'anima” = preoccuparsi tanto)

cucàr

guardare, sbirciare

cucer

sm.autista (sin. sofer o safer)

cucherle

sm.lo spioncino della porta

cucuruz

sm.granoturco

cudic'

sm.diavolo

cùguluf/cugluf

sm.tipo di panettone con un buco in mezzo

 

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D

daur

avv.indietro, sm.deretano (dal friulano daûr = dietro; meno usato di “indrìo o “dedrìo

dindio

sm.tacchino

disfrizer

friggere

dismisiarse

svegliarsi

dispicar

staccare

dremch/trench

sm.l'impermeabile (vestito)

dura

sf. vd. bala

 

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E

erbeta/arbeta

Barbabietola

 

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F

falisca

sf. scintilla

farsora

sf. padella per cucinare

feral

sm.fanale, lanterna

fiapo

floscio

fiepa

sf. seme della zucca e del melone

filovia

filobus

flaida

sf. vestaglia, usato anche per dire di un vestito lungo e malconcio

fliche/flichete

sf. soldi / soldini

flit

sm.insetticida (DDT)

flozca

sf. schiaffo o sculacciata (dal tedesco viennese flazka, colpo di mano)

fogolér

sm.focolaio, dove nelle case di una volta si bruciava la legna per cucinare e per riscaldare

formentòn

sm.mais

fraier

sm.uomo libero, uomo che non ha nulla da fare, benestante (sicuramente dal tedesco frei herr)

freschìn

puzza di pesce marcio

fritolin

sm.rosticceria di soli prodotti ittici , ristorazione di pesce fritto

frize

sf. rimasugli di frittura del lardo

fulminanti

sm.fiammiferi

 

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G

ganasse

sf. guance

gardèl

sm.cardellino

gargato

sm.gargarozzo, gola

Ghibli/chibla)

pancia, pancione

ghiribìz

sm.capriccio

globìn/glubìn

sm.lucido per scarpe

gloriet

sm.gazebo

gnampolo

sempliciotto, scemotto

gòlas

spezzatino di carne, stufato di carne

gorna

sf. grondaia

grembano

sm.sasso agg. persona goffa; pl. grembani strada dissestata (“son 'nda con l'auto pei grembani = sono andato con l’auto per una strada dissestata”)

grìes

sm.semolino

gringola

eleganza

grua

sf. gru

gua

sm.arrotino

guato

sm.ghiozzo, tipo di pesce

 

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I

imbombì

intriso, zuppo

imborezà

eccitato, arrapato

imbugnido

otturato (“el lavandin imbugnido = il lavello otturato)

incandì

dalle reazioni torbide per il freddo o altro

incicararse

ubriacarsi

indindià

dicesi dell'uovo di tacchino fecondato

indivia

sf. verdura come la cicoria

indormio

sm.sonnifero, anestesia

infinocià/infenocià

persona che è stata convinta in qualche imbroglio, vedi anche “inzinganà

infinociar/infenociar

gabbare

ingalà

propriamente dicesi dell'uovo di gallina fecondato ma usato anche per indicare una persona galvanizzata da qualche evento o semplicemente canterina da effetto etilico

instalador

sm.idraulico

intardighirse

fare tardi

inzinganà

persona che è stata raggirata

inzinganar

tentare di raggirare qualcuno

inzumbà

bagnato, inzuppato, vd. “imbombì solo riferito a cose piuttosto che a persone

 

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J

jazado/jazà

ghiacciato

jazar

ghiacciare (“iera tanto fredo che se ga jazà un muss” = modo di dire per esprimere un freddo glaciale, è infatti nota la resistenza al freddo del somaro)

jazo

sm. Ghiaccio

 

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L

lais

sm.pidocchio

lavandera

sf. lavandaia (quella che faceva la "lissia" ossia il bucato)

Làvarno/làverno

sm.alloro

lecherle

sm.lecchino (dispregiativo come leccaculo o peggio ancora "can de lecherle")

lepi

le ciglia degli occhi

limpida

sf. grappa

lissia

sf. bucato

lofio

rotto, guasto, brutto, stupido, scemo

loica

sf. tiritera, discorso lungo e noioso

lola

sf. sbornia

lole

scemo

longa

sf. l’organo sessuale maschile

ludame

sm.letame

ludro

sm.farabutto, furfante

Luganiga/luganega

sf. Salsiccia, probabilmente da lucania, zona dove in antichità si producevano le migliori salsicce)

 

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M

macaco

sm.el macaco è un tipo di scimmia ma in triestino lo si usa per dire "scemo" (anche macacovez o macacovic )

magagna

sf. fastidio, acciacco. (“Te son pien de magagne - = sei pieno d’acciacchi”)

malagrazia

sf. dispetto, cattiveria oppure "farghe la malagrazia" o "darghe una malagrazia" = fargli la fattura

malandrin

farabutto, furfante

mamolo / mamola

sm.fidanzato / sf.fidanzata

mamulo

sm.ragazzetto

mandriol

sm.Maggiolino (famoso un ritornello popolare che recita sulle note dell'opera "Wien bleibt Wien": "molighe el fil che'l svoli, quel mandriol peloso ...")

marangòn

sm.falegname

marcantogno

sm.persona grande e grossa

Marco Caco

sm.vecchissimo, fuori moda (anche Marco Sventola)

marmaia

sf. tanta gentaglia, gruppo di monelli

marogna

sf. scarto

matavilz

sm.Valerianella, una varietà della pianta della valeriana

mela

sf. grosso mozzicone di sigaretta, sigaretta spenta ma fumata poco

memele

sf. escremento

mendaressa

sf. antico mestiere della rammendatrice, sarta specializzata

meza lana

sf. un bicchiere con metà vino bianco e metà vino nero usato anche un po’ come a Roma si usa il termine coatto 

meza menola

sf. persona magra, mingherlina

mezanosa

sf. cappello a bombetta

meza vigogna

sf. cosa di scarso valore o persona mediocre

mignognole

sf. moine

mincionar

prendere in giro

mismas

sm.miscuglio, anche cocktail

mistro

sm. mastro

mistro de fero

sm.fabbro

mona

sf. vagina agg. stupido (“ti te son mona = sei uno stupido ma anche “va in mona” = vai a quel paese)

monighela

sf. il due di spade (che si differenzia dal "do de cope" che invece è quello che ti da una donna quando ti liquida e non si becca più il "do de spade")

montura

sf. divisa

morbin

sm.allegria, buon umore (fin che dura la gioventù, dura el morbin)

mufo

agg. giù di corda

mula/mulo

sf. ragazza, sm.ragazzo

musina

sf. salvadanaio

mussato

sm.zanzara

mussolo

sm.mollusco bivalve

 

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N

nagana

sf. principalmente è la fiacca, la stanchezza (“gaver nagana = essere stanco), ma si usa anche per indicare quel tipo di persone che i romani definiscono coatta

nadal

Natale

nane

persona sempliciotta si dice anche Nane Buseca

napa

sf. la cappa sopra il focolaio (oggi sopra il piano cottura), si usa dire che uno ha la napa quando ha un grosso naso

nonzolo

sm. sagrestano, chierichetto oppure per persona scema e che fa tutte le sciocchezze gli vengono dette di fare

 

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O

ocagine

sf. stupidità

oieto

sm.radicchio di primo taglio, piccolo piccolo

ombolo

sm. lombo

Onzer

v. ungere, ma anche picchiare (“onzer el cul = sculacciare”)

orbitolo

sm.serpentello meglio conosciuto come "orbettino"

orzar

v. bastonare qualcuno, picchiare v. mar. orzare, andare a orza

osmiza

sf. osteria di campagna

osso rabioso

sm. tibia, così chiamata perchè causa una grossissima arrabbiatura per il fastidioso ed intenso dolore che causa quando viene colpita o malleolo, così definito in quanto rappresenta la parte del colpo che colpisce il sedere del malcapitato (di solito un bimbo) che ha causato una arrabbiatura al genitore

otavo

sm.tipico picchiere dove si serve il vino sfuso (da 1/8)

 

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P

pagnerol

sm.passero

paiola

sf. forfora

palesar

raccontare

pampalugo

sciocco, scemo

pandolo

sm.anche se oggi viene usato quasi esclusivamente per indicare l'organo maschile, il "pandolo" in verità è un gioco fatto con due bastoni, un lungo e l'altro corto; al corto vengono fatte le punte da ambo le parti; per giocare si mette il bastone corto a terra e lo si colpisce con il bastone lungo per farlo saltare cosicché quando è in aria gli si da un colpo al volo. Vince chi lo lancia più lontano

pandùr

sm.quei mascheroni che venivano messi sopra le porte a simbolica difesa (in ungherese “pandùr significa soldato)

pantalena

sf. piccolo mollusco che si attacca sugli scogli, col guscio a forma di piattello, molto frequente sugli scogli dell'Istria

papussa / papuza

sf. sost.: ciabatta, verbo: va via! (imperativo)

pardesus

sm.soprabito

pareciar

apparecchiare

parecio

sm.servizio di piatti

patacarse

sporcarsi il vestito durante il pasto

patacòn

sm.grossa moneta, grossa patacca senza valore usato anche per indicare un qualcosa di brutto, inutile ed ingombrante allo stesso tempo

pataf

sf. sberla

patoc / potoc

sm.rigagnolo, fiumiciattolo, rio

paver

sm.stoppino

pec / pek

sm. panettiere

perlina

sf. scaldaacqua per la cucina

pesterna

sf. bambinaia, oggi si potrebbe usare per le baby sitter

pesternar

sbracciare un bimbo per farlo addormentare  

petès

sm.bibita alcolica ma scadente

petessòn / petessèr 

uno che ama bere tanto alcol, ubriacone

pezòto

vestito scadente

picapiere

sm. sm.scalpellino

pimpinela

sf. coccinella, dicesi anche di persona insulsa, scema

pio-pio / pipiu

paura, fifa

piria

sf. imbuto, dicesi anche dell'ubriacone (“el xe una piria = è un ubriacone”)

pirola

sf. pillola, pastiglia

pirulik

sm.piccolo tappo, tipo quello per la camera d'aria della bicicletta

pirulichi

lanugine, filamenti di polvere

pisdrul / pizdrul

termine affettuoso per dire bambino piccolo, bambinello

pissiol / piziol

sm.ceci

pitèr

sm.vaso per fiori e piante, vasino da notte

pitima

sf. persona che si demoralizza facilmente o che rompe insistentemente le scatole

pitocar

chiedere l'elemosina

pitoco

sm.spilorcio, accattone, misero

plafòn

sm.soffitto, tetto

plis

felpa

ploc'

sm.pozzanghera o pozza di acqua e fango

plucia

sf. polmone

pluzer / plutzer / pfluzer

sm.borsa dell'acqua calda

provianda

sf. provvista, scorta

puina

sf. ricotta

pulto

sm.pulpito o scrivania

 

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Q

quartier

sm.appartamento

 

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R

rafa

sm.sporco, sporcizia

rampigamuri

sm.bibita composta per metà da grappa e per l'altra metà da vino bianco

ranfàr / rafar

rubare

ranglò / ronglò

sm.tipo di susina, prugna

raspàr

levigare ma anche rubare

ratapalz

sm.randello

remenar

prendere in giro

remenela

sf. dicesi di persona che si diverte a prendere in giro

remitur

sm.gran fracasso o stanza in gran disordine deriva dal francese "demi tur" che era un comando dato ai soldati i quali per eseguirlo con tutto il loro armamentario provocavano un gran fracasso.

renga

sf. arringa

repete

di nuovo

ribaltavapori

sm.linguella, tipo di pesce molto piccolo

rochel

rochetto del filo da cucito

rochete

sf. fuochi d'artificio

rodoleto

sm.tipo di tramezzino con una o due fette di prosciutto

rodoleto de limpida

grappa servita nel tipico bicchierino piccolo e rotondo

rosignol

sm.usignolo

ruc'

sm.spinta

rucàr

spingere

rucsac / rusac / russac

sm.zaino

 

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S

saiba

sf. rondella di ferro col buco che si usa per mettere sotto la vita prima di stringerla col dado (un simpatico modo di dire è "el se ga meso la saiba al dito" cioè =si è messo l’anello al dito, per dire che si è sposato”)

sacheto

sm.giacca

saliscendi

sm.ascensore, montavivande

sanza

sf. collina

sariandola

sf. lucertola

sbafada

sf. mangiata voracemente

sbisigar

frugare, rovistare

sbregabalon

molto forte, potente (come un tiro tanto forte da rompere il pallone)

sbregar

squarciare, lacerare, strappare

sbrego

Sm .squarcio, strappo

sbrindolo

sm.il pezzo di spago che avanza dal nodo, brandello

sbriso

trasandato

sbrovà

scottato, ustionato

sbrodigar

pastrocchiare, fare un intruglio

sbrodighez

sm.intruglio, pastrocchio

sbrufador

sm.annaffiatoio

sbruma

sf. impasto di pane e teste di pesce che si butta in mare per attirare il pesce, vomito

sburto

sm.sporto della finestra

scafa

sf. lavabo della cucina, acquaio, si usa dire che uno ha una "scafa" quando ha una bocca molto larga, molto grande

scagòt

sm.cacarella

scavezzà

storto, rotto

schinco

sm.stinco

s'cinca

sf. biglia, per ragioni poco chiare anche ebbrezza (una s'cinca e un botòn = come dire poco nulla; do s'cinche e un botòn = un pugno di mosche)

s'ciipauca

molletta, fermacarte

scroc

sm. serratura

scufia

sf. berretto, cuffia

scuria

frusta

sghiribiz / schiribiz

sm.scarabocchio ma anche idea

selegato

sm.passerotto

sèleno

sm.sedano

sèsola

sf. quel cucchiaio ampio che serve per estrarre dai sacchi i piselli, i fagioli, ecc.

sfoio

sm.giornale

sgarar

sbagliare

sgnanfo

persona che parla con voce nasale

siba

sf. stecchetto di lagno, rametto, bacchetta (oggi, nel parlare comune, si usa dire "tirar una siba =  indicare un tiro o un colpo molto forte

sifon

sm.acqua frizzante, selz

sina

sf. rotaia

sinter

sm.accalappiacani (famoso il pezzo della canzone "Teresute" che recita: "jera el sinter de Gropada") 

sisola

sf. giuggiola

slaif

sm.freno, roba di poco valore, donna di facili costumi donna di facili costumi

slavazòn

sm.acquazzone

slepa

sf. oltre che sberla e grossa fetta, significa anche spighetta

sligoviz

sm.acquavite di prugne

slonz

sm.quantità indefinita di una bibita

sluc

sm. sorso

smir

sm. grasso

smonarse

annoiarsi

sofèr / safèr

sm .autista (sin. cucer)

sopressar

stirare

sortir

andare fuori, uscire

spacher / sparcher

sm. cucina economica, anticamente focolaio

spagnoleto

sm. sigaretta

spetime-un-poco

sm. zolfanelli

spoianegà

disperato

spritz

sm. vino ed acqua frizzante

squasi

quasi

stagnaco

sm. secchio

stagno

dicesi di cosa a tenuta stagna

staufer

sm. ferro per il caminetto

stifel

sm. quel grande bicchiere per la birra a forma di stivale

stifelpuzer

sm.  lustrascarpe

strafanic

sm. aggeggio, soprammobile, attrezzo inutile e malconcio, deriva da "extra fanicula" cioè ex voto che si appendeva fuori dai templi, scritti su stoffa che con le intemperie si logoravano inevitabilmente

stramazo

sm. materasso

strambizar

fare o dire stramberie

straco

stanco

stramazo

sm. materasso

strauss

persona ridicola e vestita male, persona balorda

strazacavei

sm. frutto della lappola, che prende questo nome in quanto piccolo ed acuminato si incastra facilmente tra i capelli dei bambini intenti a giocare nelle campagne o nei prati

strofal

sm. persona maleducata

stropacui

sm. un tipo di bacche rosse selvatiche

stropolo

sm. tappo, si dice “stropolo” anche ad un bambino piccolo o ad un animaletto

stropòn

sm. grosso tappo

strucar

spremere, strizzare

strussiar

lavorare duro

stufadiz

persona che si scoccia facilmente, persona noiosa

stupini

sm. bigodini fatti con le foglie del mais

subioto

sm. fischietto ma anche tipo di pasta corta

suf / zuf

sm. Caos, confusione si usa dire "te ga fato tuto un suf" per esprimere "hai fatto un gran caos"

suro

sm. sughero

suster

sm. calzolaio v. anche caligher

 

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T

tabàro

Cappotto, “far tabaro = avere un aspetto malaticcio”, “taiar tabari = sparlare”, picatabari = appendiabiti”

tacomaco

persona attaccaticcia e noiosa oppure adesivo o cerotto oppure grosso stemma (tipo i “tacomachi” che hanno i generali sulla divisa)

talpòn

pioppo, dicesi di persona senza grazia e senza delicatezza alcuna

tamìso

setaccio

tampagno

dado per vite

tarlis / tarliss

stoffa di jeans, («braghe de tarlis» = pantaloni jeans)

tazà

il pesto, genericamente anche l'aggettivo tagliuzzato

tazadora

impasto di prezzemolo, aglio e lardo, anche dentiera

tazar

fare a pezzettini (tazar l'anima” = attività squisitamente muliebre che di solito comincia subito dopo il matrimonio - e certe volte anche un poco prima - e poi va avanti, avanti, avanti...)

telér

intelaiatura di porte e finestre

tira-mola

noioso andirivieni, chewing-gum

traversa

sf. grembiule

tocio

sugo

togna / tonia

lenza per pescare a mano

tontonar

dire e ridire sempre la stessa cosa

torziolo / torziolòn

persona che va sempre in giro

tranvai

tram

trench / drench

l'impermeabile (vestito)

tresso

traverso, pezzo di legno messo di "traverso" per tenere più rigidi e dritti altri due pezzi paralleli ossia “el tresso è quel pezzo orizzontale tra le gambe della sedia dove di solito si usa appoggiare il piede: è famoso il modo di dire "me xe 'ndà per tresso" quando il cibo va di traverso

tripa

sf. la trippa (piatto culinario), lo stomaco e sottostomaco di uomo di mezza età.

trombini

stivali in gomma per la pioggia

troso

sentiero di campagna

tubili

persona stupidina e un po’ vanesia

tululù

scemo

tumbano

scemo, ignorante

tuss

inchiostro di china

 

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U

ùa

sf. uva

ugnolo

Singolo

 

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V

verùl

letteralmente porcello ma si usa soprattutto per persona stupida è il diminutivo di “viru o vèru che in ladino significa porco 

vaneza / vanesa

sf. aiuola o pezzo di terra lavorata, maneggio

venderigola

venditrice di frutta e verdura

visavì

di fronte

viz

battuta di spirito

voliga

sf. rete a sacco per prendere i pesci o i totani

 

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Z

zacagnà

rovinato, strapazzato

zampìn

mancino, persona mancina

zavai

grande confusione (da questo termine nasce il vocabolo “zavaion per zabaione)

zentinere

centinaia

zibiba

uva passa

zigala

sf. cicala

zigalòn

che grida sempre, oppure i colori “zigalòni” sono i colori forti e di poco gusto che attirano l'attenzione

zima

sf. cima (z dura, di zucchero)

zima

sf. freddo (z dolce di zio)

zimise

sf. cimice (z dura di zucchero)

zinzolar

dondolare, ciondolare (z dolce di zio)

zoco

pezzo di legno (z dura di zucchero, famoso il detto "duro come un zoco" per indicare una cosa e/o persona molto dura)

zonta

sf. giunta

zogo

giuoco (z dolce di zio)

zufolà / zufolado

spettinato

zurlo

è l'antico nome della trottola e si dice anche di persona scemotta

 

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[Fonte: Wikipedia, Wikisource,The Fabo's Blog Trieste]