[…]Il dialetto è un modo d'esprimersi vivo e come tale soggetto all'evoluzione: pretendere di metterlo sotto spirito, di imbalsamarlo in una forma fissa e
statica, significherebbe ucciderlo.[…] Prof. Alanz
Il dialetto triestino (nome nativo triestin [trie'stiŋ]) è un dialetto della lingua veneta parlato nella città di Trieste. Nei comuni limitrofi del Carso di lingua slovena è usato come lingua veicolare. Il dialetto veneto di Gorizia è considerato un’irradiazione del triestino piuttosto che del dialetto bisiaco, (parlato nella Bisiacaria, ovvero nel territorio di Monfalcone [GO]. Al suo interno, per la storia complessa e stratificata di queste zone, troviamo influenze della lingua friulana, della lingua slovena, della lingua tedesca e di altre lingue e parlate locali, nonché diversi antichi termini di origine greca e francese) anche se questo è geograficamente più vicino.
Abbondantemente parlato anche nei pubblici esercizi e nelle pubbliche amministrazioni, può risultare semplice per gli autoctoni, ma per tutti gli altri è un vero rompicapo. Tanto per cominciare perché i triestini parlano molto velocemente, poi perchè c’è un continuo intercalare di espressioni “foreste” (straniere) dovute al retaggio multiculturale della città. Parlare un “buon” triestino è difficile, leggerlo è arduo (bisogna passare dalla parola scritta al suono), ma scriverlo è epico!
Fonologicamente il triestino presenta cinque vocali distintive: [i], [e], [a], [o], [u]. A livello fonetico il grado di apertura delle vocali medie può variare, senza che ciò abbia un valore, dal punto di vista fonologico, distintivo.
Le consonanti fonologiche sono:
A livello fonetico vanno aggiunti la nasale velare (che si ha per assimilazione davanti a consonante velare) e la laterale approssimante palatalizzata (che è un allofono della laterale alveolare).
Il triestino non ha consonanti geminate (doppie). La grafia “ss” non indica una consonante geminata ma la fricativa alveolare sorda (priva di
vibrazioni) in posizione intervocalica.
Il triestino è un dialetto venetomorfo, quindi assimilabile alla lingua veneta, ma con proprie peculiarità e si scrive con l’alfabeto latino. La grafia del triestino non è stata standardizzata o fissata normativamente. Le recenti proposte di standardizzazione ortografica delle lingua veneta non sono state recepite per il triestino, per il quale il modello ortografico di riferimento rimane quello dell’italiano. Da quest’ultimo, tuttavia, il triestino si discosta per alcuni aspetti:
[Fonte: Wikipedia, The Fabo's Blog Trieste]